giovedì 4 febbraio 2010

Indagini in corso


A distanza di circa 20 anni dalla prima indagine, è stato realizzato un nuovo studio sugli adolescenti di Santeramo. Le sociologhe Marianna Pacucci e Alessandra Mastrodonato, che hanno curato l’indagine, evidenziano come la fisionomia degli adolescenti sia profondamente cambiata in questi 20 anni. Lo zoom fatto sulla loro quotidianità e sulla costruzione dell’identità personale, mette in luce gli elementi di forza e i nodi problematici che gli educatori devono essere attenti a far emergere, per garantire alle nuove generazioni l’opportunità “di generare il futuro in modo consapevole e responsabile”.
L’indagine legge i vari punti nodali sia dal punto di vista dei giovani che da quello degli adulti, precisando che l’educazione richiede una rinnovata disponibilità a favorire la reciprocità fra le generazioni. I giovani, infatti, bisognosi di recuperare le radici per abitare la realtà territoriale, sono anche i figli della globalizzazione, che hanno, per questo, “qualcosa da comunicare e insegnare agli adulti”.
Lo scorso 21 gennaio, presso l’Istituto Salesiano di Santeramo, le due studiose hanno presentato la sintesi dello studio, fornendo elementi nuovi ed interessanti per gli educatori. Sarebbe significativo raccogliere elementi ed impressioni da parte di chi ha partecipato direttamente. Saremo felici di intrappolare queste idee nella rete.

sabato 23 gennaio 2010

Il gioco è ancora una scommessa o la scommessa è un gioco?

Il gioco, tema caro al blog e ad Animare.it, è una dimensione fondamentale delle esperienze di crescita e di costruzione dell’identità personale e sociale di ogni individuo. Quanti in questi anni si trovano a scommettere ancora sul potere educativo del gioco devono confrontarsi con un aspetto per certi versi nuovo e che sta assumendo dimensioni maggiori: il gioco delle scommesse che ha conquistato anche il mondo dei minori
Il Nomisma, Ente di indagine sui fenomeni economici, ha recentemente pubblicato il report Giovani e Gioco (scaricabile da qui) in cui tra le varie percentuali, emerge un crescente coinvolgimento del popolo dei minori nel mondo delle scommesse. L’indagine condotta tra ragazzi di IV e V superiore, descrive il fenomeno come occasionale per la maggior parte degli intervistati (68%); tuttavia sottolinea come una percentuale significativa (il 12%) è attratto dal gioco in quanto via di fuga dai problemi personali.
Come sottolinea il report è doveroso monitorare “per capire in quale modo e con quali dimensioni il fenomeno delle scommesse e del gioco evolve e quali siano le linee di confine che separano la parte positiva del gioco da quella problematica.”
Per noi educatori, il gioco resta una scommessa.

venerdì 13 novembre 2009

Facebook & C.: chi ha detto che il lupo è cattivo?


Una ricente ricerca (sì, è americana, lo ammetto) sull'isolamento sociale e le nuove tecnologie, una cui sintesi è leggibile qui o, per chi l'inglese non lo digerisce, qui, su Repubblica.it, suggerisce che gli strumenti di comunicazione preferiti dai nostri ragazzi, il telefonino, facebook e gli altri social networks, incoraggino i rapporti d'amicizia nella vita reale anzichè ostacolarli o rappresentarne un'alternativa.
I nuovi media incoraggiano la condivisione di argomenti importanti con più amici e l'incontro con persone di culture diverse. La frequentazione di tastiere, mouse e touch screen non ostacola nemmeno la partecipazione ad attività di volontariato, che anzi, trova tra gli accaniti diteggiatori una percentuale di volontari superiore alla media.
Per chi volesse approfondire, questo è il link all'articolo completo.
Non credo che i risultati della ricerca, riusciranno a rendere più esuberante la mia timida partecipazione a Facebook, ma devo dire che non mi sorprendono affatto...