martedì 17 marzo 2009

Il suicidio degli adolescenti

La morte e i giovani, o i giovani e la morte. L'ossimoro per eccellenza richiederebbe ben altro che un post per essere trattato, e infatti non ci proverò.
Sabato 14 marzo, l'ottima trasmissione di Radio24 Questa casa non è un albergo, aveva come tema il suicidio degli adolescenti. Mi ha fatto molto riflettere l'indicazione dell'ospite in studio sul pericolo che, in un caso di suicidio vissuto da una persona a loro vicina, altri adolescenti fossero indotti all'emulazione. "Ciò che bisogna fare è creare occasioni, eventi, in cui gli adolescenti possano parlare di ciò che è successo, e stigmatizzare il comportamento del compagno non come eroismo, ma come atto di vigliaccheria, un tradimento verso tutti coloro che gli volevano bene".
Sono parole che sposo in pieno.
Credo che sia più facile per molti di noi approcciare la questione nei modi del pietismo o del sociologismo. O della colpevolizzazione collettiva. Ma, educativamente, sono convinto che sia quell'altra la strada da intraprendere. Il perdono cristiano, l'affidare a Dio il senso morale ultimo e la salvezza della vita dell'adolescente morto vanno lasciati al secondo passo. Il primo deve passare - dolorosamente - dalla presa di distanza convinta e determinata.

lunedì 9 marzo 2009

Indifesi. Da cosa? Lo spot nascosto, gli adolescenti e la TV

Di tanto in tanto qualcuno si ricorda che esistono gli adolescenti. In questi giorni il senato discute di un provvedimento che consentirà anche nei programmi e nelle fiction tv per adolescenti, l'uso di prodotti sponsorizzati. Un rilancio della notizia si può trovare su Repubblica.it.
Che dire? Sul piccolo schermo, passeranno indisturbati prodotti, marchi, locali di ogni tipo, a cui avvenenti testimonial dispenseranno il loro fascino e la loro popolarità. Bene preoccuparsene, anche se ho il sospetto che molti adolescenti abbiano sviluppato un loro sistema immunitario di fronte alle telepromozioni più o meno occulte.
Sinceramente, ho qualche dubbio che, in un programma di infima qualità seguito da tanti adolescenti, ciò che preoccupa di più un educatore sia la marca della bevanda bevuta dal belloccio di turno.
Stiamo sereni: non troverà spazio di legge, perché fuori dal campo giuridico e, in ogni caso, fuori moda, alcun ragionamento sui modelli culturali trasmessi dalla TV. Eppure, da educatori, è con questi che abbiamo a che fare ogni giorno. Anzi, è da questi che noi stessi siamo permeati ogni giorno.
Qui, credo che occorra la capacità di ascoltare; di annusare dove soffia il vento. Non per fare barricate, non per fermare il vento, ma per cercare gli uomini nascosti sotto le griffe, i consumi, le tendenze, l'elettronica.
Dietro ogni SMS c'è il cuore di un ragazzo. Almeno noi, questo, possiamo ricordarlo.