martedì 23 giugno 2009

L'estate che avanza


L'estate che avanza, sia pure a singhiozzo tra eccessi di caldo e acquazzoni che proprio ieri, nella mia città, hanno fatto due vittime, ci rimanda al rapporto tra educazione e tempo libero.
L'educatore non va in vacanza appare uno slogan poco promettente, eccessivamente severo e bigotto, di fronte al quale personalmente provo immediatamente il sapore dell'inevitabile dovere, del sacrificio, perfino del rammarico.
Proviamo a vedere se possiamo riscriverlo: L'educatore è tale anche in vacanza.
Va meglio? :) Che tipo di azioni ne facciamo discendere?
La prima, evidente, è che la maggior quantità di tempo libero (spesso per i ragazzi, ma non è sempre vero per gli animatori) consente delle esperienze diversamente non possibili. I campi scuola, certo, ma anche le gite, i tornei, le passeggiate... Sono opportunità da cogliere, dove spesso i ragazzi mostrano più che in altre occasioni ciò che sono davvero.
La seconda è che l'animatore deve provare a riscrivere il proprio ruolo in questi contesti più informali senza diventare l'amicone dei ragazzi, i quali gli amiconi se li scelgono tra loro e non siamo noi.
Buon divertimento.

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