giovedì 12 febbraio 2009

Dall'ombelico al cuore

Mentre scrivevo questo post su Animare.it stava per aver luogo a Campi Bisenzio, vicino Firenze, il seminario nazionale - "Ombelico generation?" - organizzato dalla rivista trimestrale Liber che da vent'anni si occupa di letteratura per ragazzi.

Al centro dei riflettori i (o le) preadolescenti e la loro sovraesposizione a modelli femminili a senso unico, quelli delle riviste tra il glamour e il gossip che passano per le mani delle nostre ragazzine, a cui fa seguito la ricerca - se non la competizione - verso un modello di donna tutto spostato sull'apparire.

Obiettivo del seminario, come appare dalla recensione che ne fa il sito di Repubblica e dalla pagina di presentazione sul sito, è capire se "sono tutte qui le aspirazioni delle 'piccole donne' di oggi, che i media vorrebbero sbrigativamente esaurire nei sogni di estetiste, parrucchiere, ballerine o veline o mogli di calciatori". Guardando al versante dei media, poi, ci si chiede "quanto di questa realtà documentano e contribuiscono a creare i nuovi romanzi rivolti alle giovanissime, 'rosa' e non".

A me sembra interessante la ricerca di andare oltre il luogo comune per cercare quanto c'è di più al di là dell'ombelico nell'universo delle nostre giovanissime, perché questo è l'approccio che l'educatore deve seguire se non vuole stare, come spesso forse ci capita, a metà strada tra la riprovazione (il disgusto, a volte?) e l'indifferenza.

Prensentare ai ragazzi stessi qualcosa del loro io che vada al di là di ciò che si sforzano di mettere in mostra; trovare i modi per farlo, suggerendo letture, film, esperienze, modi di trascorrere il tempo; creare (siamo animatori, no?) occasioni per farlo insieme a loro; sono tutti compiti nostri.

Credo che la strada dall'ombelico al cuore passi anche attraverso la nostra capacità di cercare l'interiorità dei ragazzi al di là di ciò che loro mettono in mostra di sè.

P.S.: Se qualcuno è andato al seminario, torni a raccontarci qualcosa...

1 commento:

  1. Anch'io ritengo che l'unica strada per sostenere i ragazzi in questo difficile cammino passi attraverso la capacità di cercare la loro l'interiorità e aggiungo che ciò è possibile solo nella misura in cui gli educatori (genitori, catechisti, insegnanti, animatori...) curano e coltivano la propria con un cammino intenzionale e in compagnia di altri. Diversamente vedo il rischio di un facile giudizio sui giovani che non riesce a toccare realmente il loro vissuto e crea solo distanza.
    Mi interesserebbe conoscere i contenuti del seminario...

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